Corte di Cassazione, civile, Sentenza|12 settembre 2024| n. 24552.
Costituisce condizione di ammissibilità dell'azione di accertamento negativo di un diritto l'avvenuto compimento di un atto di esercizio, rivendicazione o seria manifestazione di vitalità del diritto della cui inesistenza si invoca declaratoria nei confronti del (disconosciuto) titolare che ha posto in essere tale attività.
Author: D'Isa (Renato D'Isa)
Il termine per l’espressione del voto dopo la chiusura del verbale dei creditori
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 settembre 2024| n. 24527.
In tema di concordato preventivo, il termine di venti giorni previsto dall'art. 178, quarto comma, l.fall., entro il quale i creditori che non hanno esercitato il voto possono far pervenire la loro manifestazione di voto successivamente alla chiusura del verbale dell'adunanza dei creditori, ha natura perentoria.
Produzione documentale in copia fotostatica e relativa di eccezione di falsità
Corte di Cassazione, civile, Sentenza|13 settembre 2024| n. 24607.
In tema di produzione documentale in copia fotostatica e relativa di eccezione di falsità, bisogna distinguere tra il caso di non corrispondenza della copia fotostatica all’originale ed in tal caso il punto è la dimostrazione della conformità della copia anche senza produrre l’originale; ed il caso in cui si eccepisca la falsità della sottoscrizione in calce al documento ed in tal caso la prova può essere fornita solo producendo l’originale.
Responsabilità precontrattuale il pregiudizio risarcibile è circoscritto al solo interesse negativo
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24690.
In tema di responsabilità precontrattuale, il pregiudizio risarcibile è circoscritto al solo interesse negativo, costituito sia dalle spese inutilmente sopportate nel corso delle trattative ed in vista della conclusione del contratto, sia dalla perdita di altre occasioni di stipulazione contrattuale, pregiudizio liquidabile anche in via equitativa, sulla base di criteri logici e non arbitrari.
Il mutuo non richiede che la cosa mutuata sia materialmente consegnata
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24680.
La natura reale del contratto di mutuo non richiede in via tassativa che la cosa mutuata sia materialmente consegnata dal mutuante al mutuatario, l’esigenza del requisito della “traditio” potendo ritenersi soddisfatta in determinati casi, allorquando il risultato pratico completamente raggiunto si identifichi con quello che si sarebbe realizzato con la consegna materiale del bene mutuato.
La rinuncia alla prescrizione integra un’eccezione in senso lato
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24677.
La rinuncia alla prescrizione, integrando un'eccezione in senso lato, non è soggetta all'onere di riproposizione ex art. 346 c.p.c. e può essere rilevata d'ufficio, anche in appello, purché i fatti su cui essa si fonda, benché non allegati dalle parti, siano stati ritualmente acquisiti al processo, sempre che la stessa non sia stata respinta in primo grado con pronuncia espressa o implicita, essendo in tal caso necessario proporre appello, eventualmente in via incidentale, onde evitare la formazione del giudicato interno che ne preclude ogni riesame, anche officioso.
Responsabilità genitoriale e la decadenza che rappresenta una misura estrema
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 settembre 2024| n. 24708.
In tema di responsabilità genitoriale, la decadenza rappresenta una misura estrema, che implica una valutazione di non affidabilità del genitore a curare gli interessi del figlio, fondata su fatti concreti, desunti da indizi gravi, precisi e concordanti.
Interpretazione della domanda giudiziale e l’individuazione del fatto
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 settembre 2024| n. 24656.
In tema di interpretazione della domanda giudiziale, il fatto deve essere individuato in base a criteri giuridici e non puramente materiali, identificandosi con il titolo della pretesa azionata, in quanto tale ricomprendente tutto ciò che è comunque relativo, strumentale o accessorio alla prestazione dedotta in giudizio come derivante da uno specifico contratto.
Decisione di rito definitoria del giudizio e motivazione anche sul merito insussistenza dell’interesse all’impugnazione
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 settembre 2024| n. 24405.
Qualora il giudice, dopo una statuizione di inammissibilità (o declinatoria di giurisdizione o di competenza), con la quale si è spogliato della "potestas iudicandi" in relazione al merito della controversia, abbia impropriamente inserito nella sentenza argomentazioni sul merito, la parte soccombente non ha l’onere né l’interesse ad impugnare; conseguentemente, è ammissibile l’impugnazione che si rivolga alla sola statuizione pregiudiziale ed è viceversa inammissibile, per difetto di interesse, l’impugnazione nella parte in cui pretenda un sindacato anche in ordine alla motivazione sul merito, svolta "ad abundantiam" nella sentenza gravata
Le nullità negoziali sono suscettibili del rilievo in appello a condizione che i relativi fatti costitutivi siano stati ritualmente allegati dalle parti
Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 settembre 2024| n. 24380.
Le nullità negoziali che non siano state rilevate d’ufficio in primo grado sono suscettibili di tale rilievo in grado di appello o in cassazione, a condizione che i relativi fatti costitutivi siano stati ritualmente allegati dalle parti