Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2014, n.24854 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9 ottobre 2013 la Corte d’appello di Palermo ha respinto l’appello proposto da S.G. avverso sentenza del 11 gennaio 2012 con cui il Tribunale di Marsala l’aveva condannata alla pena di un mese di arresto e Euro...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2945. Il termine di prescrizione del diritto di credito relativo al contributo per costo di costruzione ex art. 11, L. n. 10 del 1977 inizia a decorrere dal momento stesso del rilascio della concessione edilizia. Dalla citata disposizione si desume, invero, che il fatto costitutivo dell'obbligo giuridico del titolare della concessione edilizia, di versare il contributo previsto, è rappresentato dal rilascio della concessione medesima, ed è a tale momento, pertanto, che occorre aver riguardo per la determinazione dell'entità del contributo, divenendo il relativo credito certo, liquido o agevolmente liquidabile ed esigibile
Consiglio di Stato sezione IV Sentenza 10 giugno 2014, n. 2945 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7571 del 2012, proposto da: Comune di Poggiomarino, rappresentato e difeso dall’avv. An. Bo., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2959. In caso di impugnazione da parte del vicino di un permesso di costruire rilasciato a terzi, fatti salvi i casi di piena conoscenza dell'esistenza e della entità delle violazioni urbanistiche o del contenuto specifico del permesso o del progetto edilizio, di norma il termine di impugnazione inizia a decorrere dal completamento dei lavori. Tuttavia, nel caso in cui il vicino sostenga l'assoluta inedificabilità dell'area, il principio della certezza delle situazioni giuridiche e di tutela di tutti gli interessati deve far ritenere che, al contrario, non si possa lasciare il soggetto titolare di un permesso edilizio nella perpetua incertezza circa la sorte del proprio titolo, perché, nelle more, il ritardo nell'impugnazione si risolverebbe in un danno aggiuntivo connesso all'ulteriore avanzamento dei lavori che ex post potrebbero essere dichiarati illegittimi. Ne consegue che se il principio cardine cui ancorare la conoscenza piena è da individuarsi nell'ultimazione dei lavori, è anche vero che questo principio non può essere invocato da chi assume che l'intervento edilizio sia ex se lesivo in relazione alla presenza di vincoli, in quanto in tal caso la lesività è immediatamente percepibile all'atto dell'inizio delle attività di cantiere
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 10 giugno 2014, n. 2959 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3233 del 2005, proposto da: Ma.Ed., rappresentato e difeso dall’avv. Se.Pa., con domicilio eletto presso Se.Pa. in...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 marzo 2014, n. 1036. Una rettifica delle previsioni del piano urbanistico comunale adottato/approvato è ammissibile solo in presenza di un errore materiale che abbia inciso nella fase di redazione e/o assemblaggio dei diversi atti che formano lo strumento urbanistico, senza che lo stesso abbia influito sulla scelta urbanistica sottostante, dovendo la divergenza esistente tra previsioni solo apparentemente diverse dello strumento pianificatorio essere risolvibile per mezzo dell’individuazione, sulla base di un vincolato procedimento logico, di una soluzione univoca che s’imponga in modo manifesto ed immediato dalla lettura della documentazione del piano, senza dover ricorrere ad alcuna attività di interpretazione della volontà dell’amministrazione deliberante
La massima 1. Ai fini dell’inquadramento di un atto amministrativo non assume rilievo dirimente l’autoqualificazione datane dall’amministrazione emanante, dovendosi invece aver riguardo al suo contenuto sostanziale ed alla funzione da esso perseguita. 2. L’istituto della rettifica consiste nella eliminazione di errori ostativi o di errori materiali in cui l’amministrazione sia incappata, di natura non invalidante...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 febbraio 2014, n. 9268. Ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, articolo 3, comma 1, lettera e, n. 5), le roulotte e le case mobili rientrano tra i manufatti leggeri, prefabbricati, per la cui installazione e' necessario il preventivo ottenimento del permesso di costruire se utilizzati come abitazioni, e non dirette a soddisfare esigenze meramente temporanee
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 febbraio 2014, n. 9268 MISURE CAUTELARI – REALI REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMOROSO Giovanni – rel. Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 marzo 2014, n. 10482. Non integra reato l'installazione, in assenza di permesso di costruire, di mezzi mobili di pernottamento, anche in via permanente, entro il perimetro delle strutture turistico-ricettive all'aperto regolarmente autorizzate ed in ottemperanza dei requisiti stabiliti dagli ordinamenti regionali, non versandosi in presenza di un'attività rilevante ai fini urbanistici, edilizi e paesaggistici come previsto dall'art. 3, comma nono, della L. n. 99 del 2009
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 marzo 2014, n. 10482 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 11 marzo 2011 il Tribunale di Ascoli Piceno, Sezione di San Benedetto del Tronto, condannava A.S. e D.G.G. alla pena di mesi sei di arresto ed Euro 14.000.00 di ammenda per il reato di cui agli...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 4 febbraio 2013, n. 500. Nel nostro ordinamento non è prevista alcuna ipotesi nel processo amministrativo in cui il privato possa proporre un’azione cautelare pure (cosa invece possibile nel giudizio innanzi al giudice ordinario): l’azione cautelare, nel processo amministrativo, è infatti inscindibilmente connessa alla proposizione di un ricorso vertente sulla legittimità del provvedimento impugnato. In altri termini “l’attuale sistema processuale amministrativo non ammette una domanda cautelare “pura”, ossia non agganciata a una domanda di merito
Consiglio di Stato Sezione IV Sentenza 4 febbraio 2013, n. 500 N. 00500/2014REG.PROV.COLL. N. 04700/2013 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello nr. 4700 del 2013, proposto dal professor Michele Mario GRANDE, rappresentato e difeso dagli...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 17 gennaio 2014, n. 175. Per il Tribunale amministrativo del Veneto “la realizzata recinzione sui quattro lati del campo da calcio, l’installazione di otto fori su altrettanti pali equidistanti preordinati all’illuminazione notturna dell’area stessa ed il posizionamento del fabbricato adibito fra l’altro, a spogliatoio, fanno acquisire alla realizzata struttura il rilievo urbanistico – edilizio proprio degli “impianti sportivi all’aperto”. Per il Collegio, invece, nel caso di specie non è stato realizzato un impianto sportivo all’aperto ma è stato utilizzato per la pratica sportiva un terreno di proprietà, senza porre in essere attività di rilievo edilizio
Consiglio di Stato sezione V sentenza 17 gennaio 2014, n. 175 Fatto e diritto 1. Con ricorso al Tribunale amministrativo del Veneto, rubricato al n. 3769/2000, i signori Renato Grigoletto e Leandrina Tomaello impugnavano il provvedimento in data 4 ottobre 2000, n. 26/2000, con il quale il Comune di Marcon aveva ordinato la demolizione opere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 14 novembre n. 25647. Diritto all’uso di un posto di parcheggio anche se quest’ultimo non era stato previsto nella concessione originale a costruire l’edificio, anteriore alla cosiddetta legge ponte 765/1967, se l’immobile è stato realizzato successivamente alla stessa
Il testo integrale [1] L’articolo 18 della legge 765/1967, infatti, aggiungeva dopo l’articolo 41 della legge 17 agosto 1942 n. 1150, il seguente articolo 41-sexies: “Nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle costruzioni stesse, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni venti...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza del 9 ottobre 2013, n. 4968. Ritardo nel rilascio della concessione edilizia e risarcimento del danno
La massima 1. Ai sensi dell’art. 31, co. 5, legge n. 1150 del 1942, il decorso del termine di sessanta giorni dalla presentazione della richiesta di concessione edilizia non consuma il potere – dovere dell’amministrazione di provvedere sulla domanda del privato, costituendo piuttosto il silenzio – rifiuto un provvedimento fittizio con finalità acceleratorie del procedimento...